Valutazione nella scuola primaria: ritornano i giudizi sintetici da ottimo a non sufficiente
Il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, ha firmato l’ordinanza ministeriale che definisce le modalità di valutazione periodica e finale degli apprendimenti degli studenti della Scuola primaria.
Sullo schema di decreto, il CSPI (Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione), aveva espresso, nella seduta plenaria del 18 novembre 2024, a maggioranza, parere favorevole. Le nuove disposizioni si applicheranno soltanto a partire dall’ultimo periodo in cui è suddiviso l’anno scolastico, vale a dire per quadrimestre dell’a.s. 2024/25.
VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI NELLA SCUOLA PRIMARIA
A decorrere dall’anno scolastico 2024/2025 la valutazione periodica e finale degli apprendimenti è espressa, per ciascuna delle discipline di studio previste dalle Indicazioni Nazionali (compreso l’insegnamento trasversale di educazione civica di cui alla legge 20 agosto 2019, n. 92) attraverso giudizi sintetici correlati alla descrizione dei livelli di apprendimento raggiunti, nella prospettiva formativa della valutazione e della valorizzazione del miglioramento degli apprendimenti.
I giudizi sintetici, da riportare nel documento di valutazione per ciascuna disciplina del curricolo sono:
- ottimo
- distinto
- buono
- discreto
- sufficiente
- non sufficiente
Le istituzioni scolastiche possono riportare nel documento di valutazione i principali obiettivi di apprendimento previsti dal curricolo di istituto per ciascuna disciplina.
Al fine di garantire efficacia comunicativa, trasparenza e tempestività della valutazione del percorso scolastico, le istituzioni scolastiche adottano modalità di interrelazione con le famiglie, eventualmente attraverso l’uso del registro elettronico, curando le necessarie interlocuzioni tra insegnanti e famiglie.
La valutazione in itinere resta espressa nelle forme che il docente ritiene opportune e che restituiscano agli alunni, in modo pienamente comprensibile, il livello di padronanza dei contenuti verificati, in conformità con i criteri e le modalità definiti dal Collegio dei docenti e inseriti nel Piano triennale dell’offerta formativa, come previsto dall’articolo 1, comma 2 del Decreto valutazione.
Le istituzioni scolastiche, nell’ambito dell’autonomia didattica, elaborano i criteri di valutazione, da inserire nel Piano triennale dell’offerta formativa, declinando, altresì, per ciascun anno di corso e per ogni disciplina del curricolo la descrizione dei livelli di apprendimento correlati ai giudizi sintetici riportati nell’Allegato A.
La valutazione del comportamento è espressa collegialmente dai docenti con un giudizio sintetico
riportato nel documento di valutazione, secondo quanto previsto dall’articolo 2, comma 5 del Decreto valutazione.
La descrizione del processo e del livello globale di sviluppo degli apprendimenti, e dell’insegnamento della religione cattolica o dell’attività alternativa sono disciplinati dall’articolo 2, commi 3 e 7 del Decreto valutazione.