Mercoledì 8 Maggio: classe 5°, 4°A,B e 3°

• 7.30: Ritrovo a scuola e partenza con mezzi ATM (Tram 4)
• 9.00: Corsa veloce (60 m) per le classi 5°, 4° e 3°
• 13.15: Pranzo a scuola

Venerdì 10 Maggio: 1°A, B e 2°A, B e i finalisti di 5°, 4°A,B e 3°

• 7.45: Ingresso a scuola dei finalisti di corsa veloce
• 8.00: Ritrovo a scuola delle prime e delle seconde e partenza con mezzi ATM
• 9.00: Semifinali di corsa veloce (60 m) 5°, 4° e 3°
• 10.00: Cerimonia di accensione della torcia olimpica
• 10.30: Fantatletica per 1° e 2° (m 200)
• 11.40: Finali corsa veloce (60 m) 5°, 4° e 3°
• 13.15: Pranzo a scuola

L'evento è completamente gratuito e si configura come una normale giornata di scuola. Gli orari di uscita da scuola resteranno i consueti ed è confermato, come sempre, il servizio di pre e post-scuola. 

Occorrerà indossare la tuta/divisa della scuola e la maglietta.

I genitori possono entrare all'Arena per tifare i nostri bambini ma a loro chiediamo alcune attenzioni per preservare questo momento bello:

• Non prendere il tram con i bambini. Per esigenze di spazio chiediamo ai genitori di non prendere il tram con il resto della classe. 
• Non sedersi sugli spalti con la classe. Questa scelta va nella direzione di garantire una migliore vigilanza dei bambini in un contesto delicato da parte dell'insegnante (se sugli spalti siamo in tanti e i bambini non stanno tutti insieme è più difficile seguire il gruppo), lasciare liberi i bambini di vivere questo momento con i propri compagni (è bello quando c'è mamma e papà ma il contesto cambia e si rischia di non vivere le normali dinamiche relazionali tra i bambini), evitare che qualche bambino non accompagnato provi disagio (non tutte le mamme e i papà riescono a prendersi un giorno di ferie per partecipare) 
• Tifare e vivere questi momenti avendo cura del linguaggio e dei valori dello sport. Non partecipiamo a questi momenti per esaltare piccoli campioni d'atletica ma perchè crediamo nelle enormi potenzialità educative della pratica sportiva. Aiutiamo i nostri bambini (alcuni dovremmo già chiamarli ragazzi) a capire che non si vale di più se si arriva sul podio. Di più: persino la frustrazione di dover subire un errore arbitrale aiuta a crescere.