Lettera aperta per una scuola in presenza
Pubblichiamo anche sul nostro sito la lettera aperta del Presidente regionale AGeSC (Associazione genitori scuole cattoliche)Â della Lombardia…
Al signor Presidente del Consiglio Dott. Mario Draghi
Al signor Ministro dell’Istruzione Prof. Patrizio Bianchi
Al signor Presidente di Regione Lombardia Avv. Attilio Fontana
All’assessore per l’Istruzione, Università , Ricerca, Innovazione e Semplificazione Regione
Lombardia Dott. Fabrizio Sala
Alla responsabile dell’Ufficio Scolastico Regionale Lombardia Dott.ssa Augusta Celada
In data 26 marzo 2021 il TAR del Lazio sospendeva l’efficacia del DPCM del 2 marzo (che disponeva la didattica a distanza in tutte le scuole delle Regioni in “zona rossa”) stabilendo il riesame delle misure da parte della presidenza del Consiglio dei ministri entro il 2 aprile. In data 01 aprile 2021 si pronunciava il Consiglio di Stato, adìto in appello, confermando che, poiché “emergerebbe la non forte influenza delle attività di istruzione in presenza ai fini della diffusone del contagio”, la didattica a distanza non trova una “razionale motivazione” nella “priorità assegnata alla precauzione sanitaria” a fronte “della grave compressione del diritto all’istruzione anch’esso costituzionalmente tutelato”. Ne traiamo il seguente principio: tra due diritti costituzionalmente tutelati – salute e istruzione – la situazione oggi in Italia non è tale, o almeno non è stata provata tale, da poter sacrificare la scuola in presenza per motivi sanitari. Come genitori abbiamo assistito in questo lungo anno al coraggioso adattamento dei nostri figli a tutte le misure che li hanno riguardati: distanziamento, solitudine, mascherine, DAD. Siamo stati, noi per primi, animati dal duplice desiderio di proteggere sia la salute – la loro, la nostra, quella dei nonni, quella della società civile – sia la loro istruzione, termine che assomma in sé non solo una componente nozionistica ma anche una più umana, educativa, di socializzazione…Ebbene, il bilancio dopo un anno è grave: i nostri ragazzi sono stanchi, demotivati, trasformati. Soprattutto gli adolescenti, così
a lungo privati della scuola in presenza, hanno perso qualcosa che la famiglia, seppur bene intenzionata, non è riuscita a integrare. Dobbiamo dirlo ad alta voce e farvelo sapere: la prolungata DAD sta comunque minando la salute dei nostri figli. Ora che mancano meno di due mesi alla fine della scuola, nel rispetto dei diritti e della salute di tutti e fiduciosi nelle istituzioni che ci rappresentano, ci appelliamo al principio così chiaramente espresso dal Consiglio di Stato, facendolo nostro: il diritto all’istruzione è costituzionalmente tutelato ed è di pari rango al diritto alla salute.
Per questo chiediamo:
– Che tutte le scuole di ogni ordine e grado vengano riaperte su tutto il territorio nazionale a prescindere dai “colori”, rinforzando eventualmente altre misure correlate di controllo, tracciamento e contenimento (tamponi a tappeto e quarantene mirate)
– Che ogni provvedimento volto a comprimere il diritto all’istruzione sia territorialmente circoscritto e motivato con dati scientifici chiari e condivisi con le
famiglie, soprattutto in termini di numeri sulla trasmissione del contagio all’interno delle istituzioni scolastiche.
Il presidente regionale AGeSC Lombardia con tutti i Comitati AGeSC Lombardia
Silvio Petteni