Lettera ai genitori della Scuola Paolo Santagostino
Pronti, partenza, via!
Zaino in spalla ed è già ora di partire… anzi “è tardi!”, urla mia moglie dal bagno. La porta è aperta, non riesco a vedere cosa stia facendo ma da lì arriva un gran baccano di phon che cadono a terra e pettini.
“Ma no è presto, è prestissimo!”, mi incalza Matteo. La sua testa spunta da sotto le lenzuola nel letto a castello vicino al muro: lo sa che mamma e papà non vogliono che s’infili sotto alle coperte quando è già vestito ma è un testone.
“Vieni fuori di lí Matte”
“No Matteo, non è presto, il don ci aspetta già davanti all’ingresso dell’hotel… e poi parte e restiamo qui e non andiamo in gita eh!”, ribatté Matilde. È già davanti alla porta. I capelli belli lisci come li sa fare solo mamma, raccolti da un cerchietto viola (“fussia” direbbe lei) un po’ troppo maltrattato. Stringe una bambolina di stoffa e plastica e ha già in spalla uno zainetto rosa.
Più o meno, ad ogni partenza di gita della vacanza con la nostra Parrocchia, la scena è sempre questa. Per qualcuno è presto, per altri tardi… ma ciò che conta è mettersi in cammino.
E non pensiate che sia finita qui.
Una volta partiti c’è sempre il gruppo degli “alpinisti” – più avanti nella fila – che camminano come giovani Messner. Camminano a passo spedito macinando record su record. La leggenda narra che una volta abbiano superato in velocità anche uno stambecco. O forse era una lepre…
Poco importa: con loro davanti il gruppo si allunga, a volte ci si aspetta, a volte si resta in pochissimi. Chi resta indietro, come noi, è accompagnato dalle domande dei bambini:
“Mi pendi in baccio papà?”
“Siamo arrivati?”
“Quanto manca?”
O dalle dichiarazioni perentorie:
“Io non voglio!”
“Basta papàaa!! Fermiamoci qui!”
“Ho sete!”
Chi ha una famiglia, chi è abituato a vivere insieme ai bambini, chi ha vissuto la comunità cristiana dell’oratorio, conosce queste fatiche. Fatiche che sono scelte, che nascono da un desiderio – quello di camminare insieme – ma che si affrontano con la forza di una promessa di Bellezza. Un bel panorama, un Rifugio di cui vale la pena gustare il menù, un gruppo di amici con cui non hai mai tempo di stare, un prete con cui scambiare due chiacchiere, un signore anziano che stimi e con cui ti sorprendi a scoprirne i tesori, un amico con un matrimonio ferito che lotta per non cadere, un gruppo di ragazze adolescenti che riesce a star lontano dallo smartphone per qualche ora… È questa promessa di Bellezza che ti fa camminare. E così il tempo non è più così importante, la fatica e il viaggio non sono un ostacolo.
Carissimi genitori della Scuola Santagostino, anche nelle nostre comunità educanti oggi abbiamo scelto di camminare insieme. Una scelta che ci conserva sul solco dello stesso sentiero che da cento anni ha contraddistinto il nostro cammino: l’identità di scuola parrocchiale. In questa scelta, in questa Bellezza noi crediamo. In una scuola impastata di semplicità e cuore. Perché “educare è”, ancora oggi, soprattutto oggi, non questione di skills o intelligenza artificiale, ma “cosa del cuore” (d.G. B.).
Certamente questo non significa rinunciare alle diverse possibilità che ci vengono offerte oggi dalle più diverse discipline: l’inglese, il coding, il teatro, la musica, la psicomotricità… sono ingredienti che non mancheranno nel percorso dei nostri bambini. Ingredienti (quelli accennati sono solo alcuni, ce ne saranno anche altri) che saranno uniti da un lievito con una forza sempre nuova, quella del Vangelo di Gesù. Lui non fa “cose nuove”, fa “nuove tutte le cose”.
Per questo la sezione distaccata della Scuola dell’infanzia Maria Immacolata, che da settembre 2025 prenderà il via nella sede di Piazza Belloveso, vuole rilanciare il Progetto Educativo della Scuola Santagostino, consapevole che da tanti anni – prima attraverso l’opera delle Suore Dorotee e poi con la gestione diretta della Parrocchia – il servizio di scuola parrocchiale è punto di riferimento per le famiglie del quartiere Niguarda.
Desidero fin da subito ringraziare i parroci di Niguarda e Pratocentenaro, don Paolo e don Gianni, che hanno dato il via al dialogo e al confronto che ci ha condotto fino a qui. Il loro invito a collaborare, sostenuto dalle comunità cristiane di S. Martino e S. Dionigi, è un gesto profetico che va custodito e che ora è affidato alla cura della comunità educante della Scuola Maria Immacolata.
Grazie a Marianna, Andrea, Roberto e Renato, che in questi mesi – in modo diverso – hanno lavorato avendo nel cuore un unico obiettivo: dare un futuro stabile al servizio di Scuola dell’infanzia parrocchiale a Niguarda.
Grazie a tutti i genitori che ci hanno aiutato e che ci aiuteranno, con il collante della fiducia e la speranza di costruire una casa che adempia al compito educativo affidatogli. Voi, insieme con i vostri bambini, sarete la forza propulsiva della nostra comunità.
Mettiamoci quindi in cammino.
La strada è tanta ma di una cosa potete star certi: la faremo insieme.
Buon viaggio
Un abbraccio di pace
Mirko