Gli spazi per l’educazione e l’apprendimento
a) Valutazione nella Scuola dell’infanzia e nella sezione Primavera
“L’osservazione, nelle sue diverse modalitĂ , rappresenta uno strumento fondamentale per conoscere e accompagnare il bambino in tutte le sue dimensioni di sviluppo … la pratica della documentazione va intesa come processo che produce tracce, memoria e riflessione” (dalle Indicazioni Nazionali 2012)Â
Durante l’anno scolastico, la valutazione accompagna l’azione didattica con momenti di osservazione e di verifica. Le insegnanti valutano il percorso di crescita di ogni bambino, lasciando emergere, di volta in volta, risorse e potenzialitĂ così come bisogni e, talvolta, difficoltĂ . La valutazione assume perciò “una funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo” (dalle Indicazioni Nazionali 2012). Â
Si valutano le competenze messe in atto dai bambini all’interno delle funzioni motoria, emotiva, affettiva, sociale, percettiva, logica e comunicativa, utilizzando l’osservazione sistematica, griglie, produzioni grafico-pittoriche-manipolative, colloqui con le famiglie. Per i cinque anni, è prevista una scheda di rilevazione dei livelli di sviluppo (aspetto socio-relazionale e cognitivo), per la continuitĂ con la Scuola Primaria.Â
b) Valutazione nella Scuola PrimariaÂ
Con l’ordinanza 172 del 4 dicembre 2020, cambia la modalità di formulazione della valutazione periodica e finale degli apprendimenti delle alunne e degli alunni della scuola primaria
A decorrere dall’anno scolastico 2020/2021, la valutazione periodica e finale degli apprendimenti è espressa, per ciascuna disciplina di studio previste dalle Indicazioni Nazionali, compreso l’insegnamento trasversale di educazione civica (legge 20 agosto 2019, n. 92), attraverso un giudizio descrittivo riportato nel documento di valutazione.
Per ogni classe vengono definiti gli obiettivi di apprendimento disciplinari e per ciascun alunno viene valutato il livello raggiunto. Â
I livelli di apprendimento, in coerenza con quelli usati per la Certificazione delle competenze al termine della classe quinta, sono quattro:Â Â
- avanzato
- intermedio
- baseÂ
- in via di prima acquisizione Â
e sono definiti sulla base di almeno quattro dimensioni che caratterizzano l’apprendimento e che permettono di formulare un giudizio descrittivo:
- l’autonomia: l’attivitĂ dell’alunno si considera completamente autonoma quando non è riscontrabile alcun intervento diretto del docente; Â
- la tipologia della situazione (nota o non nota): una situazione (o attivitĂ , compito) nota può essere quella che è giĂ stata presentata dal docente come esempio o riproposta piĂą volte in forme simili per lo svolgimento di esercizi o compiti di tipo esecutivo. Al contrario, una situazione non nota si presenta all’allievo come nuova, introdotta per la prima volta in quella forma e senza specifiche indicazioni rispetto al tipo di procedura da seguire; Â
- le risorse mobilitate per portare a termine il compito. L’alunno usa risorse appositamente predisposte dal docente per accompagnare il processo di apprendimento o, in alternativa, ricorre a risorse reperite spontaneamente nel contesto di apprendimento o precedentemente acquisite in contesti informali e formali; Â
- la continuitĂ nella manifestazione dell’apprendimento: vi è continuitĂ quando un apprendimento è messo in atto piĂą volte o tutte le volte in cui è necessario oppure atteso; non vi è continuitĂ quando l’apprendimento si manifesta solo sporadicamente o mai. Â
I livelli di apprendimento (avanzato, intermedio, base, in via di prima acquisizione) sono descritti tenendo conto della combinazione delle dimensioni sopra definite.
- Avanzato: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note e non note, mobilitando una varietĂ di risorse sia fornite dal docente sia reperite altrove, in modo autonomo e con continuitĂ . Â
- Intermedio: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note in modo autonomo e continuo; risolve compiti in situazioni non note utilizzando le risorse fornite dal docente o reperite altrove, anche se in modo discontinuo e non del tutto autonomo. Â
- Base: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e utilizzando le risorse fornite dal docente, sia in modo autonomo ma discontinuo, sia in modo non autonomo, ma con continuitĂ . Â
- In via di prima acquisizione: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e unicamente con il supporto del docente e di risorse fornite appositamente. Â
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Nell’esercizio della propria autonomia, la nostra scuola individua ulteriori dimensioni con le quali integrare questa progressione, in coerenza con il proprio Piano triennale dell’Offerta Formativa. Â
Come previsto dall’ordinanza, la valutazione delle alunne e degli alunni con disabilità certificata è espressa con giudizi descrittivi coerenti con il piano educativo individualizzato predisposto dai docenti.
La valutazione delle alunne e degli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento tiene conto del piano didattico personalizzato predisposto dai docenti.
Analogamente, nel caso di alunni che presentano bisogni educativi speciali (BES), i livelli di apprendimento delle discipline si adattano agli obiettivi della progettazione specifica, elaborata con il piano didattico personalizzato.Â
Il documento di valutazione attesta i risultati del percorso formativo di ciascun alunno mediante la descrizione dettagliata dei comportamenti e delle manifestazioni dell’apprendimento rilevati in modo continuativo.
Il livello di apprendimento è riferito agli esiti raggiunti dall’alunno relativamente ai diversi obiettivi della disciplina: ciò consente di elaborare un giudizio descrittivo articolato, che rispetta il percorso di ciascun alunno e consente di valorizzare i suoi apprendimenti, evidenziare i punti di forza e quelli sui quali intervenire per ottenere un ulteriore potenziamento o sviluppo e garantire l’acquisizione degli apprendimenti necessari agli sviluppi successivi.Â
Restano invariate la descrizione del processo e del livello globale di sviluppo degli apprendimenti, la valutazione del comportamento e dell’insegnamento della religione cattolica.
L’ordinanza prevede che la valutazione “in itinere” sia espressa nelle forme che il docente ritiene opportune, in coerenza con i criteri e le modalità di valutazione definiti nel Piano triennale dell’Offerta Formativa.
Il Collegio dei docenti decide, dal secondo quadrimestre, di utilizzare un breve giudizio descrittivo che metta in luce gli aspetti positivi della prestazione, gli elementi di criticitĂ e i suggerimenti per il proseguimento del percorso di apprendimento in modo da restituire agli alunni e alle famiglie una valutazione comprensibile, coerente e chiara.Â
 La scuola prevede:Â
- osservazioni sistematiche da parte degli insegnanti, iniziali (prove di ingresso), in itinere, finali;
- raccolta collegiale dei dati per il piano di studio personalizzato in entrata e in uscita;
- valutazione intermedia degli obiettivi educativi non solo da parte dei docenti, ma anche da parte della classe e del bambino stesso e valutazione delle aree disciplinari da parte dei docenti;
- colloqui frequenti con le famiglie;
- valutazioni quadrimestrali sull’apprendimento;
- prove finali per il raggiungimento dei traguardi per lo sviluppo delle competenze previste dalle Indicazioni;
- prove finali e certificazione delle competenze in uscita per la classe Quinta;
- questionari di auto-valutazione;
- partecipazione ai test dell’InvalsiÂ
Prove InvalsiÂ
“L’Istituto nazionale di valutazione rileva e misura gli apprendimenti con riferimento ai traguardi e agli obiettivi previsti dalle Indicazioni, promuovendo, altresì, una cultura della valutazione che scoraggi qualunque forma di addestramento finalizzata all’esclusivo superamento delle prove. La promozione, insieme, di autovalutazione e valutazione costituisce la condizione decisiva per il miglioramento delle scuole e del sistema di istruzione poichĂ© unisce il rigore delle procedure di verifica con la riflessione dei docenti” (dalle Indicazioni Nazionali 2012).Â
La scuola partecipa ai progetti di valutazione indicati dall’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema di Istruzione (Invalsi). I Test Invalsi coinvolgono le classi seconde e quinte e consistono in: – Prova di italiano (classe 2° e 5°) – Prova di matematica (classe 2° e 5°) – Questionario studente (classe 5°) – Prova di inglese (classe 5°)Â
La rilevazione dei risultati viene eseguita dai docenti della scuola attraverso una griglia predisposta dall’Istituto nazionale di valutazione; tali dati vengono poi inviati all’Istituto stesso che provvede a restituire i risultati delle prove alle istituzioni scolastiche nel settembre successivo.
c) La valutazione del comportamento
Nella Scuola Primaria, particolare attenzione viene posta alla dimensione comportamentale. “In quanto comunitĂ educante, la scuola genera una diffusa convivialitĂ relazionale, intessuta di linguaggi affettivi ed emotivi ed è anche in grado di promuovere la condivisione di quei valori che fanno sentire membri della societĂ come parte di una comunitĂ vera e propria. La scuola affianca al compito “dell’insegnare ad apprendere” quello “dell’insegnare ad essere” (dalle Indicazioni Nazionali 2012).Â
La valutazione educativa, espressa collegialmente, si pone lo scopo di verificare il raggiungimento degli obiettivi educativi, fissati annualmente a seconda delle esigenze di ogni consiglio di classe, a partire dagli obiettivi didattico-educativi delle competenze sociali e civiche stabiliti nel curricolo. Si riferiscono a:Â
- ascolto degli altri;
- rapporto con gli altri;
- rispetto delle cose proprie, altrui e dell’ambiente;
- interesse, entusiasmo e partecipazione alle attivitĂ
- rispetto delle regole di convivenzaÂ
d) La valutazione degli insegnanti
La verifica e la valutazione annuale dell’azione educativo-didattica è di competenza del direttore. Quindicinalmente, ogni docente si confronta con la Coordinatrice per controllare la programmazione e per analizzare l’andamento della sezione/classe, sia dal punto di vista dell’apprendimento che da quello comportamentale.