E nessuno è venuto
Il bambino arrivò a casa in lacrime. Il nonno gli corse incontro e lo strinse tra le braccia. Il bambino continuò a singhiozzare. Il nonno lo accarezzò, cercando di calmarlo.
«Ti hanno picchiato?» gli chiese.
Il bambino negò scuotendo la testa.
«Ti hanno rubato qualcosa?».
«No» singhiozzò il bambino.
«Ma che ti è successo, allora?» fece il nonno, preoccupato.
Il bambino tirò su con il naso, poi raccontò: «Giocavamo a nascondino, ed io mi ero nascosto proprio bene. Ero là che aspettavo, ma il tempo passava… Ad un certo punto sono uscito fuori e… mi sono accorto che avevano finito di giocare ed erano andati tutti a casa e nessuno era venuto a cercarmi». I singulti gli scuotevano il piccolo petto. «Capisci? Nessuno è venuto a cercarmi».
«Verso sera l’uomo e la donna sentirono che Dio, il Signore, passeggiava nel giardino. Allora, per non incontrarlo, si nascosero tra gli alberi del giardino. Ma Dio, il Signore, chiamo l’uomo e gli disse: “Dove sei?”. L’uomo rispose: “Ho udito i tuoi passi nel giardino. Ho avuto paura perché sono nudo e mi sono nascosto”.»
L’episodio riguarda tutti gli uomini di tutti i tempi. Soprattutto gli uomini della nostra generazione.
«Dove sei?»
Forse ti sei nascosto. Per paura. Per vigliaccheria. Per pigrizia.
Ma Dio continua a cercarti. Dopo aver ascoltato la parabola del tesoro nascosto nel campo, al catechismo, un bambino disse: «Dio, per te io sono un tesoro!». Non era proprio questo il senso della parabola, ma aveva ragione il bambino.