Circolare del 15 Marzo 2020
Carissimi bambini e carissimi genitori,
il cammino nel deserto di questa strana quaresima continua. È un tempo in cui siamo stati forzatamente riportati all’essenzialità. L’essenzialità delle relazioni, l’essenzialità e il senso del nostro vivere sociale, l’essenzialità del nostro sostentamento, l’essenzialità del nostro rapporto con Dio.
Un tempo, l’ha definito oggi il nostro Arcivescovo, di “grande libertà”: “la celebrazione della Quaresima, l’avvicinarsi della Pasqua si propone agli uomini e alle donne “che avevano creduto in lui”, come l’annuncio dei giorni della grande libertà. Sperimentiamo la frustrazione dell’impotenza, la trepidazione dell’incertezza, lo smarrimento delle previsioni. La brutta sensazione di vedere tutto incerto e tutto vacillante può essere motivo di angoscia. Ma chi incontra Gesù, chi ascolta la sua parola, chi non si arrocca nella presunzione di aver creduto, ma si dispone a credere, riceve la promessa, può ascoltare l’invito: questi sono i giorni della grande libertà! Chi osserva la mia parola non vedrà la morte in eterno”.
Un tempo di crisi. Ricordo, nella mia esperienza di fede con i frati francescani del SOG di Assisi, quanto i frati amassero questa parola, “crisi”. Perché crisi viene dal greco “krisis”, cioè “scelta, decisione”. Chi affronta un momento di crisi va in profondità, scava nel senso, cerca le ragioni del suo agire. Ecco perché la crisi che stiamo vivendo è una sciagura ma è anche una grande opportunità. Perché ci spinge a ripensarci, ad abbandonare la tiepidezza dell’abitudine e a ritrovare le ragioni delle nostre azioni.
Anche la nostra scuola vive una fase di crisi. L’emergenza che ci ha travolto ha colto impreparata la nostra scuola su molti fronti ed alcuni genitori si sono sentiti lasciati soli. Ho parlato con molti di voi, al telefono, via mail. È pazzesco pensare come conosca ormai le vostre voci, i caratteri o le modalità di relazionarsi ma ancora non conosca i volti. Questo tsunami non ci ha dato neppure il tempo di incontrarci una volta.
Sono qui allora a chiedervi scusa se come scuola non abbiamo fatto tutto il possibile per aiutarvi. La situazione di continua emergenza e i limiti di ciascuno non sono scuse valide: occorre fare un passo ulteriore per recuperare il tempo perso e fornire a voi nuovi strumenti per sentire la nostra, la vostra scuola, più vicina e più disponibile all’ascolto e al servizio – seppur a distanza – dei vostri figli.
Sono loro i protagonisti della nostra scuola. Lo dicevamo insieme ad una mamma in uno dei pochi colloqui che sono riuscito a fare, quando ancora l’emergenza non era arrivata ai livelli che attualmente ci costringono a rimanere separati. I bambini sono gli attori insostituibili della nostra scuola. E ogni scelta, ogni preoccupazione, ogni iniziativa, deve guardare a loro.
Di più: in una scuola cattolica e parrocchiale sono loro i maestri! A loro dobbiamo guardare per imparare ad essere un po’ di più come vuole il Signore: “se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli” (Mt 18,3-4)
Entro il termine della prossima settimana comunicheremo la piattaforma scelta per la didattica a distanza. Sarà uno strumento utile innanzitutto a “evitare, soprattutto nella scuola primaria, la mera trasmissione di compiti ed esercitazioni, quando non accompagnata da una qualche forma di azione didattica o anche semplicemente di contatto a distanza” (Nota di marzo del Ministero dell’Istruzione).
Ringrazio tutte le docenti che si troveranno ad affrontare la sfida difficile di un nuovo modo di vivere il loro ruolo. Può esistere la didattica a distanza, ma la distanza di sicuro non è amica della didattica. E il ruolo dell’insegnante si complica notevolmente, specie per chi non è avvezzo alle tecnologie o preparato ad utilizzare questi nuovi strumenti. Chiedo allora a tutti i genitori un ulteriore sforzo di comprensione e aiuto nell’affrontare questa novità. Potranno esserci errori o incomprensioni, forse guasti tecnici e difficoltà nell’utilizzo dei mezzi. Tutti noi dobbiamo abituarci a nuovi strumenti e nuovi dispositivi per tenere viva la nostra scuola.
Ancora una volta è necessario rinsaldare il legame che ci lega, che non può essere solo un accordo o un contratto, ma innanzitutto la condivisione di un progetto.
Questa condizione continuerà. Ci è stata comunicata la data del 3 aprile, come termine della sospensione delle attività didattiche, ma sappiamo bene che è molto probabile la prosecuzione di questo periodo nelle settimane successive. Occorre allora trovare strumenti nuovi ed organizzarci come scuola con modalità d’incontro e gestione amministrativa e didattica a distanza.
Per questo ho convocato per mercoledì 25 marzo alle 17.30 il consiglio d’Istituto, nella modalità della conference call. Sarà questa l’occasione per fare il punto sulla nuova piattaforma scelta per la didattica a distanza e per un confronto sul presente e sul futuro della nostra scuola.
Da ultimo è doveroso informarvi di una spiacevole notizia, che so essere giunta già a molti di voi. L’ex direttore Ivo, dopo quattro giorni con tosse e febbre, è stato ricoverato in ospedale e sabato 14 marzo è risultato positivo al virus COVID-19. L’ho sentito telefonicamente ancora questa mattina e la sua situazione è stabile. Da quanto mi ha riferito, i sintomi sono sorti intorno al 9 marzo, per cui se calcoliamo i 14 giorni in cui il virus può rimanere in incubazione (secondo le informazioni Oms), la data del possibile contagio è ascrivibile a dopo la chiusura della scuola. Se prendiamo per buoni studi più recenti, poi, il periodo mediano di incubazione del coronavirus è di circa 5 giorni (studio della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health di Baltimora).
Siccome so che questa notizia è trapelata nella giornata di ieri senza i necessari dettagli sul tema, causando ulteriore preoccupazione ed ansia, chiedo a tutti, anche per il futuro, di affidarvi solo a comunicazioni sicure ed ufficiali che provengono dalla scuola, soprattutto in caso di informazioni così sensibili. Questo a tutela delle famiglie e della scuola, in modo da evitare disinformazione e sterili chiacchiericci.
Se poi fosse necessario una verifica su una informazione o una “voce” giunta all’orecchio, come hanno fatto alcuni genitori – che ringrazio – è possibile rivolgersi direttamente a me, tramite la mail della direzione, o attraverso la segreteria.
Quello che possiamo fare, adesso, è pregare per Ivo. Nell’esperienza avuta negli oratori milanesi ho imparato una cosa: la preghiera dei bambini, quando è vera e sincera, è un’arma potentissima. Preghiamo allora con loro affinché Ivo si riprenda velocemente e questo nostro nemico venga sconfitto.
Affidiamo lui, la nostra scuola e i nostri bambini a Maria. Forse non tutti sanno che la grotta della Madonna di Lourdes, la grotta dell’Immacolata, posta davanti alla nostra scuola, fu eretta dopo i bombardamenti dell’agosto del 1943 come segno di protezione e grazia.
Oggi ci troviamo in una condizione simile. Non sono le bombe a tenerci in casa, ma un nemico invisibile.
E i nostri cuori, le nostre famiglie, la nostra scuola, i nostri figli, oggi come ieri, hanno bisogno di guardare al futuro con fiducia e speranza. Chiediamo a Maria questa grazia.
Un abbraccio di pace