Campus di Natale: il senso di una iniziativa
Come mai questo Campus di Natale? Ce n’era davvero bisogno?
Quando nasce una nuova proposta è sempre giusto farsi delle domande. Per rispondere, occorre innanzitutto dire che l’iniziativa della Scuola Maria Immacolata non è una novitĂ nel panorama delle attivitĂ pastorali rivolte a bambini della Scuola dell’Infanzia e Primaria nei giorni delle festivitĂ natalizie. Si tratta di proposte promosse – a solo scopo di esempio – da anni da diversi oratori salesiani di Torino, tra cui l’oratorio San Pietro e Paolo, l’Oratorio di San Luigi, l’Oratorio di Galliate, in provincia di Varese, l’Oratorio San Materno di Figino, un quartiere di Milano, l’Oratorio di Rescaldina, in provincia di Milano, i salesiani di Vercelli e da molti altri di ispirazione cristiana o di natura laica.
Ma perchĂ© privare i bambini del tempo vissuto con mamma e papĂ ? Forse lo scopo della scuola e di questi oratori è quello di “portare qualcosa in cassa” scavalcando la centralitĂ della famiglia e la bellezza dello stare insieme? Certamente no. Il desiderio che ci spinge è quello di venire incontro ai bisogni di tanti bambini e tante famiglie. Nella condizione del mondo del lavoro attuale sono pochissimi i genitori che possono concedersi due settimane di vacanza ed ancora meno hanno la fortuna di avere “aiuti” significativi in famiglia nella gestione del tempo dei bambini: l’aiuto di nonni e parenti è una grazia preziosa, che molte famiglie danno per scontata e che non è data a tutti. Molti bambini, con l’eccezione dei pochi giorni di festa, si ritrovano in casa soli, affidati a babysitter o a personale non preparato. Ci sono poi le tante famiglie ferite, che vivono situazioni di separazione, solitudine, lontananza da casa, difficoltĂ economica. Dal Rapporto annuale Istat è emerso che, oltre al forte incremento delle famiglie costituite da una sola persona, che ad inizio millennio erano solo il 24% del totale, sono aumentate anche le famiglie composte da un solo genitore che vive con i figli senza altri membri aggiunti (quasi una famiglia su dieci). Che fare allora? Anticipare il rientro dalle vacanze? Non è possibile per via delle disposizioni ministeriali (la sospensione è prevista dal 23 al 31 dicembre e dal 2 al 5 gennaio di ogni anno) e forse, nella gestione scolastica, non sarebbe neppure giusto. L’intuizione – senza la presunzione di azzardare paragoni – è la stessa di don Bosco. L’azione educativa può essere incisiva solo rimanendo al passo con i tempi, se non anticipandoli, con una grande attenzione ai contesti sociali e culturali. Ad esempio, per il desiderio di dare ai suoi ragazzi un lavoro valido e “formativo”, don Bosco si fece in quattro, attivando corsi di formazione professionale, acquistando macchine e strumenti all’avanguardia, e redigendo personalmente i cosiddetti “Contratto di apprendizzaggio” (apprendistato) firmato dal datore di lavoro, dall’apprendista e da lui stesso. La sua era una pedagogia integrale, senza orari rigidi d’inizio e fine, fatta di accoglienza ed orecchie sempre aperte ai bisogni dei bambini. La sua porta si apriva ad ogni ora e per ciascun bambino, mettendosi sempre in ascolto di papĂ e mamme. Il suo non era uno scavalcare il ruolo cruciale delle famiglie (per la veritĂ lo accusavano persino di scavalcare le proposte pastorali delle parrocchie, attirando i suoi bambini e i sui ragazzi da ogni quartiere di Torino) ma il mettersi al loro servizio, per ascoltare il grido d’aiuto che veniva dai bambini sfruttati dei cantieri edili e delle tintorie della Torino di metĂ ottocento.
La scuola, quindi, decide di accettare la sfida di un tempo dedicato a momenti di gioco, preghiera, divertimento e formazione nel periodo delle vacanze di Natale. Come? Attraverso il servizio degli educatori della nostra scuola e del personale ausiliario, dal 2 al 5 gennaio 2023. Ci saranno spazi per giochi e laboratori e non mancherĂ il tempo dedicato ai compiti per i bambini della Scuola Primaria. Non si tratta di un servizio fine a sĂ© stesso ma di una proposta educativa nata dalle famiglie e per le famiglie. Inizieremo l’anno nuovo mettendoci in cammino alla ricerca della luce di GesĂą, in attesa della festa per la sua Epifania. Lo faremo con lo stile semplice che ci contraddistingue: quello della Parrocchia e dell’Oratorio, in cui il bambino è al centro e l’educatore è guidato dalla bussola dell’amorevolezza. Essendo una novitĂ , sarĂ importante il ritorno delle famiglie e i loro consigli. Comincia un viaggio breve ma significativo, pensato per le famiglie e per i bambini, luce di speranza in questo mondo spento.
Un abbraccio di pace